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Numero 19 | Luglio 2024

Tempo di lettura: 7'

Intelligenza Artificiale e settore finanziario: sfide e opportunità

AI is no substitute for having something to say
- Nature Reviews Physics

 

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Nella suo nuovo libro “Cosa ha ucciso il capitalismo. Tecno Feudalesimo” Yanis Varoufakis (ex Ministro/economista) ci avverte e ci fa riflettere sulla “nuova società” che si intravede: “forse eravamo troppo distratti dalla pandemia, dalle varie crisi finanziarie, o da tutti quei teneri e simpatici gattini su TikTok; in ogni caso, mentre ci preoccupavamo d’altro, un nuovo sistema economico ha preso il controllo della nostra società [...] Da vent’anni, ormai, le basi sulle quali è stato costruito il capitalismo – il profitto e il mercato – non sono più fondamentali: il capitale tradizionale non è più al comando, ma è diventato vassallo di una nuova classe di padroni feudali, i proprietari del capitale cloud, ossia le Big Tech, che prima hanno privatizzato internet e poi hanno esteso sempre più il loro controllo sulle nostre vite e sulle leve economiche della nostra società”.

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Ai generativa, cosa ci racconti?

Il lancio di ChatGPT a fine del 2022 ha posto l’attenzione sul concetto di AI generativa, la tecnologia ha infatti raggiunto un tale stadio d’avanzamento da rendere economicamente sostenibili l’analisi, lo sviluppo e l’esecuzione di modelli matematici complessi che, sfruttando i dati personali “regalati” da ognuno di noi, ci portano a credere che la macchina interloquisca, che abbia un pensiero suo proprio. Sembra, ma non è così!

Come rimarcato in un recente articolo su Nature (N627 -2024): Intelligenza artificiale e illusioni della comprensione nella ricerca scientifica (Messeri, L. & Crockett), “l’AI non può sostituire l’avere qualcosa da dire”. Gli strumenti di intelligenza artificiale generativa possono fornire assistenza tecnica, ma non sostituiscono la singola e specifica prospettiva personale." L’AI produce un "contenitore" di testo "probabilisticamente plausibile", ma è incapace di essere realmente indirizzato ad un fine o ad un contesto emotivo e questo per semplici ragioni: la macchina non ha pensieri propri, né avrebbe necessità di utilizzare un linguaggio umano per esprimerli. La macchina non ha "esigenze relazionali" con gli umani, il testo  non è indirizzato a fini propri e non ha necessità emotive. 


I sistemi di intelligenza artificiale non possono, oggi, fornire pensiero critico; mancano di un contesto più ampio e non sono in grado di individuare sottili difetti nella logica o sfidare le idee. Scrivere bene non significa, infatti, avere qualcosa di interessante e originale da dire: gli strumenti di intelligenza artificiale generativa possono quindi fornire assistenza tecnica, ma non sostituiscono la personale prospettiva unica. 

"per dire qualcosa devi avere qualcosa da dire” Paul Halmos – matematico.

 

Sfide dell'accettazione acritica: rischi di disinformazione nell'utilizzo dell'AI per la comunicazione scientifica

La GenAI (es: Chat GPT) ha un grande potenziale per democratizzare la comunicazione specialistica/scientifica e diffondere l’analisi critica, ma se gestita furbescamente, può generare disinformazione. L’AI, infatti, colpisce una nostra debolezza: la nostra mente ricerca risposte semplici e poco impegnative cui è portata a dare credito. Accettiamo  acriticamente “allucinazioni di conoscenza”, semplicemente per comodità rischiamo di “barare” con noi stessi dando fiducia a soluzioni non basate sul metodo scientifico né supportate dall’osservazione e dall’esperienza. 


La proliferazione di strumenti di intelligenza artificiale nella scienza “comporta rischi epistemici quando gli scienziati si fidano di un loro partner per la produzione di conoscenza”[...]”i sistemi di intelligenza artificiale non hanno potere decisionale nel fare o scrivere di scienza e gli scienziati devono essere consapevoli di questa limitazione fondamentale” (Nature)

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Intelligenza Artificiale e settore finanziario: pietra filosofale o strumento pratico?

L’AI non è dunque la “pietra filosofale” o una “nuova verità” ma un contenitore sofisticato che serve ad illustrare un processo (es: andamento economico, decorso malattia) probabilisticamente plausibile. L’analisi deve essere successivamente vagliata ed analizzata professionalmente per non cedere alla superficialità e cadere in errore.


I sistemi di AI non sono in grado di prevedere il futuro di singole persone, per la semplice ragione che è impossibile. Credere a ciò equivale a nutrire la convinzione – caratteristica delle attività divinatorie – che il futuro sia già scritto e leggibile. 


Essere critici non deve portare però a disconoscere l’utilità pratica dello strumento, che nel campo della consulenza finanziaria si potrà concretizzare in un importante supporto di analisi, utile per una sempre migliore interazione tra professionista ed investitore.


Certamente la l’AI sarà utile in vari campi: 

  • Automazione dei processi: automatizzando e semplificando i processi decisionali verrà migliorata l'efficienza operativa riducendo al contempo i costi (es: i chatbot potranno fornire assistenza ai clienti in modo rapido ed efficace).
  • Personalizzazione dei servizi: offrire servizi personalizzati, grazie alle notizie elaborate sulle preferenze dei propri clienti, potenzialmente migliora la soddisfazione/qualità delle scelte. Resta tuttavia importante definire le priorità coerentemente con il profilo di rischio dell’investitore considerando la figura nel complesso (es: coerenza tra obiettivi, lifestyle ed il life cycle). Resta il fatto che non sempre scegliere ciò che si preferisce, che è più accattivante o di moda  risulta essere la scelta corretta. Cercare insieme, con pazienza  delle risposte rimane un percorso valido teso alla creazione di valore.
  • Prevenzione delle frodi: gli algoritmi analizzando un’elevata quantità di dati potranno identificare anomalie e comportamenti fraudolenti. Certo vi è il rischio di come queste anomalie saranno definite “non idonee”. Infatti,  potrebbero un domani abbracciare comportamenti extra economici oggi dati per acquisiti, ma potenzialmente  invisi alle autorità (vedi ad esempio  il social scoring)


L’AI potrà dunque migliorare la professionalità con cui svolge il lavoro di consulente aiutando a rendere l’analisi di scenario completa, chiara ed immediata.Tuttavia, questa nuova tecnologia non sostituirà il professionista. Il rapporto diretto, personale e confidenziale con il cliente non verrà mai sostituito da un algoritmo. Così come è stato per i PC e per Internet, l’Intelligenza Artificiale aiuterà a rafforzare il legame di stima e fiducia consulenti-clienti, fornendo ai primi strumenti avanzati di analisi.


Si tratta di un processo evolutivo naturale, in cui risulta essenziale che i professionisti e gli utilizzatori di questa innovativa tecnologia siano in grado di investigare l'interno della "scatola nera" rappresentata dall'intelligenza artificiale. Tale problematica supera i confini delle sole analisi economiche, poiché coinvolge profondamente aspetti etici e minaccia diritti fondamentali su cui si basa la nostra società, come il diritto alla critica.


È fondamentale ricordare che le persone non sono “cose” e non possono essere ridotte a semplici flussi di dati, estratti dal nostro comportamento quotidiano, per essere poi categorizzate senza un adeguato contesto o comprensione del perché e del come. Questo approccio è incompatibile con i principi dello Stato di Diritto. Nessuno, neanche una "macchina Intelligente" che genera notevoli profitti, può operare al di fuori dei confini imposti dalla Legge.


Da un punto di vista operativo, diventa essenziale per il professionista analizzare attentamente l’addestramento e l'orientamento della "macchina della verità" prima di affidarsi ad essa.  Senza una piena comprensione delle metodologie utilizzate  e delle fonti di dati analizzate dall'Intelligenza Artificiale per sviluppare le sue previsioni, si rischia di incorrere in errori costosi. La trasparenza è imprescindibile, entrare in un mondo “opaco” ed accettarlo per comodità è sciocco e pericoloso. Affrontare l'IA con un istinto di sopravvivenza umano, temprato da secoli di sfide superate, potrebbe rappresentare il modo più efficace per proteggersi da previsioni potenzialmente dannose.


In conclusione, l'intelligenza artificiale offre in prospettiva al settore finanziario, ma non solo, numerose opportunità per migliorare l'efficienza operativa, la sicurezza e la conoscenza del cliente. Tuttavia, le sfide aperte legate alla privacy, all'etica, alla libertà, alla trasparenza e alla regolamentazione rappresentano un ostacolo significativo. Il rischio di un utilizzo distorto o malinteso dell'IA rimane una preoccupazione importante. Fino a quando non saranno affrontate in modo completo e trasparente le questioni relative alla conoscenza e alla trasparenza riguardo all'uso dell'IA, è prudente mantenere un atteggiamento critico, anche di fronte all'entusiasmo collettivo attuale. Al momento, affidarsi al proprio discernimento e all'intuito rimane una scelta preferibile, poiché anche le decisioni errate saranno almeno il frutto di una scelta libera e consapevole.

Argomento a piacere

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  1. Volatilità: un asset class da sfruttare

  2. Il paradosso della troppa informazione

  3. Inflazione: come proteggersi?

L’argomento che avrà riscosso il maggior numero di voti verrà trattato nel prossimo numero. È semplice, ti bastano solamente due click: uno per aprire il link e l’altro per votare la tua risposta preferita.

La parola ai numeri

I numeri dicono sempre la verità! Per questo, abbiamo creato un report che aggiorniamo su base trimestrale. Un modo per lasciare spazio ai dati e comprendere meglio la situazione finanziaria che stiamo vivendo.


Buono a sapersi

Il rapporto "The State of AI in the Swiss Tech Industry" redatto dall'ETH di Zurigo in collaborazione con Swissmem e Next Industries, analizza lo stato dell'adozione dell'AI nell'industria tecnologica svizzera. Nonostante il potenziale dell'AI, solo una minoranza delle aziende ha una strategia definita, con l'adozione attuale che resta bassa e le piccole imprese in ritardo rispetto alle grandi. I principali ostacoli sono la carenza di talenti interni e l'accesso limitato alla formazione. Tuttavia, l'AI promette miglioramenti significativi e offre opportunità uniche per rivoluzionare l'industria tecnologica svizzera. Scopri di più nel link qui sotto.

Ci rivediamo a ottobre

Con questo numero, Ideae, così come la conosci, giunge al termine.

È stato un percorso entusiasmante e coinvolgente. Un sentito ringraziamento da parte di tutto il team di Aequitum per la tua fedeltà e partecipazione.

Ma non è un addio: a ottobre, il progetto prenderà una nuova forma. Curioso di sapere quale? Lo scoprirai questo autunno!

Con gratitudine,
Il team di Aequitum

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