Ottobre 2024
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Approfondimento
To the Moon and Beyond – La «nuova» corsa allo Spazio
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Buono a sapersi
Macchine volanti?
Da fantascienza a realtà… e questo per la modica cifra di USD 150’000.
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Parola ad Ormæ
Transizione verso una società a zero emissioni
Il 2 ottobre si è tenuto il primo incontro di ORMAE, focalizzato sulle sfide climatiche del Ticino e sulle strategie per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050.
Grazie all'intervento del Prof. Lorenzo Di Lucia, Docente-ricercatore presso il Centro competenze management e imprenditorialità della SUPSI, abbiamo approfondito come i cambiamenti climatici influiscano a livello locale e quali soluzioni innovative, come il progetto TiSDG, possano favorire una transizione giusta e sostenibile verso una società a zero emissioni.
Rivivi l'incontro integrale e scopri il materiale di approfondimento
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Nel futuro avremo tutti dei microchip impiantati nel cervello?
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Questo mese nella storia
Il primo ottobre del 1908, Ford Motor mette in produzione il suo primo Model T, veicolo che in qualche modo ha rivoluzionato l’industria automobilista (ogni riferimento a Tesla è puramente casuale…)
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Ottobre 2024
La parola ai numeri
I numeri dicono sempre la verità! Per questo, abbiamo creato un report che aggiorniamo su base trimestrale. Un modo per lasciare spazio ai dati e comprendere meglio la situazione finanziaria che stiamo vivendo.
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To the Moon and Beyond – La «nuova» corsa allo Spazio
O come lo Spazio sia oramai sempre più vicino alla Terra («Space-for-Earth Services»).
Le previsioni meteorologiche, il telerilevamento satellitare, la nuova generazione di posizionamento e navigazione, i satelliti per la difesa/rilevamento di missili e la comunicazione a lunga distanza sono solo alcune delle tecnologie oggi indispensabili e pubblicamente conosciute. Tanto indispensabili da scatenare una nuova corsa allo spazio fra le principali potenze mondiali. Dominare la terra, i mari e i cieli non è più sufficiente.
Per inquadrare il fenomeno: ad oggi più di 80 nazioni hanno una presenza nello spazio. Nel 2023 si è stimato che in prospettiva la «Global Space Economy» possa valere 630 miliardi di dollari con un tasso di crescita compreso fra il 7 e il 9% circa su base annua (ovviamente con tutte le incognite del caso applicabili a questo tipo di previsione). Entro il 2035 questo «mercato» potrebbe valere 1,8 trilioni di dollari (vedi primo grafico). Lo scorso anno sono stati lanciati 2.911 satelliti, un nuovo record. Negli ultimi dieci anni i lanci sono aumentati del 50% circa ogni anno. Le SCN (Satellite Constellation Networks), ovvero gruppi di satelliti capaci di operare come sistema, stanno costantemente aumentando (anche se per ora gli annunci non sempre corrispondono poi a un effettivo dispiegamento. Vedi secondo grafico). Starlink, con i suoi 6.220 satelliti, ne possiede oggi il principale, ma si sta già parlando di «mega costellazioni» con oltre 42.000 satelliti.
La dipendenza sempre maggiore della Terra dalle infrastrutture spaziali sta guidando questa nuova corsa al fine di assicurarsi il migliore posizionamento possibile. In questo senso, in molti guardano a LEO (Low-Earth Orbit) come orbita desiderabile vista la sua prossimità.
Fatta esclusione dell’ovvio grande interesse militare per tutta una serie di potenziali applicazioni, non tutte rassicuranti, quali potrebbero essere le implicazioni nella vita «civile»?
- Andare oltre il GPS (Non-GPS reliant positioning, navigation, and timing (PNT)) per migliorare il tracciamento e i controlli sulla catena di approvvigionamento.
- Rilevamenti «Space-Borne» utili per l’agricoltura, la produzione energetica o la gestione delle reti elettriche.
- Le telecomunicazioni di nuova generazione forse meno vulnerabili. (Un esempio: il progetto di SK Telecom per lo sviluppo di crittografia quantistica volto a migliorare la sicurezza delle comunicazioni satellitari).
- Cybersicurezza.
- Medicina (un esempio: lo Space Hub dell’Università di Zurigo (UZH) e Airbus Defense and Space stanno portando un esperimento nello Spazio, che ha lo scopo di far progredire ulteriormente la produzione industriale di tessuto umano in condizioni di gravità zero).
Forse tutto questo può apparire fantascienza e per ora scarsamente «investibile», ma, semmai un giorno lo sarà, forse gli aspetti più concreti e meno volatili arriveranno proprio dagli «Space-for-Earth Services».
In sottofondo a tutto questo resta la non banale definizione e interpretazione di una governance internazionale (se mai ce ne sarà una) che regoli queste attività.